Molti laureati italiani preferiscono completare o integrare i propri studi nelle università di altri paesi europei, per poi accedere agli albi professionali più agevolmente rispetto a quanto avviene in Italia. Essi hanno constatato che, per l’accesso a determinate professioni, l’Italia è una nazione che pone molti ostacoli, per cui, cercando soluzioni più liberali, si avvalgono degli strumenti giuridici garantiti dalle istituzioni europee per raggiungere il loro obiettivo . Ciò accade talvolta per chi intende esercitare la professione di avvocato, il cui accesso in Italia è condizionato a criteri di selezione del tutto incerti e poco trasparenti. Questi laureati, pertanto, acquisiscono l’abilitazione alla professione in altri stati europei, ispirati a criteri meno conservatori e più liberali.
Per ovvie ragioni, legate alla lingua e al diritto, molto vicini a quelli italiani, viene scelta soprattutto la Spagna.
La strada non è semplice ma è confortante il livello di certezza e trasparenza, pertanto chi la percorre con una buona dose di motivazione arriva sino alla fine e si apre anche nuove opportunità professionali legate ad una nuova realtà. Si arriva infatti ad avere il titolo di abogado , avendo così l’abilitazione alla professione in Spagna e, dopo l’iscrizione in un albo italiano, anche in Italia, con l’ulteriore vantaggio di aver studiato buona parte del diritto spagnolo e aver appreso o approfondito la lingua spagnola.